Situata nell’estremità occidentale della Sicilia, tra le città di Marsala e Trapani, la laguna dello Stagnone è una riserva naturale dalle radici antiche. Le saline che caratterizzano la zona sono infatti di origine Fenicia, che per primi si accorsero delle condizioni ambientali favorevoli. Le saline sono tuttora operative, sebbene i metodi di lavorazione siano cambiati nel tempo, ma è ancora possibile visitare le antiche vasche e i vecchi mulini.
Organizzate la vostra gita alla Laguna in estate, nei mesi di luglio e agosto, e in particolare scegliete il mercoledì o il sabato. Il mulino della salina Ettore Infersa è infatti visitabile solo in quei giorni della settimana, mentre l’Isola Lunga (o Isola Grande) è raggiungibile solo a piedi, in un guado nel mare di altezza variabile dai polpacci alla cintola, per cui è consigliabile procedere con scarpe adatte e costume da bagno. Da non perdere poi è l’antica isola di Mothia, oggi Mozia o San Pantaleo, dove sono conservati reperti archeologici dell’era fenicia, avvolti nel mistero di una storia ancora oggi non del tutto svelata.

MUSEO WHITAKER

Prima di prendere il traghetto per l’isola di San Pantaleo (l’antica Mothia, traslitterata in Mozia) facciamo colazione al Caffè Delia, dove potremmo assaporare la golosissima pasticceria siciliana a pochi passi dall’imbarco.
Dopo colazione prendiamo il traghetto, e in cinque minuti saremo sull’isola. La prima tappa, inclusa nel biglietto di accesso di €9,00, è il Museo Whitaker, dal nome dell’archeologo che acquistò l’isola agli inizi del Novecento e ne finanziò gli scavi. Il reperto più prestigioso e famoso della collezione è il giovanetto di Mozia, una statua marmorea probabilmente attribuibile ai Cartaginesi, ma la cui origine è tuttora incerta. Diversi studiosi hanno ipotizzato che l’uomo raffigurato fosse alla guida di un cocchio, e per questo la statua viene anche chiamata Auriga di Mozia, ma altri sostengono possa invece raffigurare Ercole.

CASA DEI MOSAICI, KOTHON, TOFET, NECROPOLI

Dopo il museo iniziamo il percorso a piedi nell’area archeologica dell’isola. La prima tappa è la Casa dei Mosaici; si tratta in realtà di una costruzione greca, le cui fondamenta però sono fenicie.
Proseguendo il cammino, dopo i resti della porta sud, ci fermiamo al Kothon, un bacino d’acqua di cui non è ben nota la funzione: potrebbe essere stato utilizzato per rituali religiosi, oppure come luogo preposto alla riparazione delle imbarcazioni danneggiate.
Raggiugiamo la costa settentrionale dove si trova il Tofet, area sacra in cui venivano eseguiti sacrifici animali e infantili. Infine, sempre nella stessa area, visitiamo i resti della Necropoli arcaica, le cui sepolture più antiche risalgono alla fine dell’VIII secolo a.C.

PRANZO, TREKKING ALL’ISOLA LUNGA, SPIAGGIA DI SAN TEODORO

Prendiamo il traghetto per tornare all’ Imbarcadero Salina Infersa e pranziamo presso Il Matto Risto-Grill, con la possibilità di sederci al tavolo oppure prendere qualcosa da asporto per proseguire subito il nostro tour della laguna. Consigliamo un pasto leggero, perché il pomeriggio sarà dedicato alle escursioni.

Visitiamo infatti Isola Lunga, nata dall’unione di due isolotti rocciosi. Grazie alla sua posizione parallela alla costa, isola lunga chiude la laguna e vi crea le condizioni atmosferiche favorevoli all’evaporazione dell’acqua e la raccolta del sale. Dedichiamo la prima metà del pomeriggio ai percorsi naturalistici dell’isola, percorribili a piedi o in bici. La gita è l’ideale per gli amanti del bird-watching: nella laguna infatti vivono tantissime specie di uccelli marini, tra cui anche i fenicotteri rosa. Isola Lunga è raggiungibile a piedi da San Teodoro, dove potremo anche approfittare di una delle più belle spiagge della riserva.

SALINA ETTORE INFERSA, VISITA AL MULINO

Concludiamo il pomeriggio con la visita al mulino della salina Ettore Infersa, aperto soltanto il mercoledì e il sabato dalle 16:00 alle 18:00. Qui il sale viene raccolto col metodo tradizionale, a differenza delle altre saline che hanno dismesso i mulini. Oltre ad assistere al processo produttivo, è possibile farne parte indossando gli appositi stivali in gomma e raccogliere il sale nelle acque basse seguendo le istruzioni dei salinai professionisti.